Cucciolo o adulto? Ardua scelta

Quando si pensa di accogliere un cane a casa, spesso la prima domanda è “cucciolo o adulto”? Fare la scelta giusta è molto importante e la risposta non è affatto scontata.

Spesso le persone pensano “prendo un cucciolo così lo cresco come voglio io”, ma attenzione! Crescere un cucciolo non è per niente semplice! Soprattutto se non si hanno esperienze precedenti, pensare di sapere come fare è molto rischioso, perché può accadere di ritrovarsi in una situazione insostenibile.

Un cane non è un foglio bianco, sul quale possiamo scrivere quello che vogliamo; il DNA conta moltissimo, non potremo crescere un segugio come fosse un pastore tedesco, o un Labrador come un levriero. Anche se si trattasse di un meticcio, ha il suo DNA, che deriva dalle razze dal quale deriva e anche dal mix genetico ereditato da genitori e antenati. Chi ha figli lo sa bene, alcuni somigliano tantissimo al papà, altri alla mamma, alcuni hanno caratteristiche caratteriali dei nonni e, per quanto l’educazione possa certamente smussare o incanalare certe caratteristiche, queste ci sono e non possono essere “rimosse”.

Inoltre, un cucciolo richiede tantissima pazienza, energia e dedizione; non si può pensare di prendere un cucciolo e non avere molto tempo da dedicargli; se, ad esempio, la famiglia è composta da persone che lavorano e/o figli che vanno a scuola, con un ménage che implica che il cane resti a casa da solo diverse ore, prendere un cucciolo NON è una buona idea. Il cucciolo necessita di crescere con qualcuno che gli faccia capire cosa si può e cosa no, dev’esserci qualcuno nel momento in cui fa una cosa “giusta” a dirgli che è stato bravo, così che possa capire che quella cosa va bene, così come, se si mette a mangiare un tappeto, qualcuno deve essere lì a fargli capire che piuttosto che il tappeto sarebbe meglio mordicchiasse il suo gioco di legno.

I cani crescono molto più velocemente degli umani, diciamo che mediamente (poi ci sono delle variabili che accelerano o rallentano il processo) fanno in un anno il percorso di crescita che noi umani facciamo in 18 anni. Questo significa che, ad esempio, se per un mese noi non “gli staremo dietro” sarà come se un bambino fosse lasciato allo sbando per 5 anni: vi immaginate cosa ne verrebbe fuori?

Inoltre, la fase adolescenziale nel cane è proporzionatamente più lunga che negli umani: un Golden Retriever, per fare un esempio, penterà in adolescenza verso gli 8 mesi e ne uscirà verso i due anni o due anni e mezzo. Come nelle persone, l’adolescenza è una fase delicata, in cui vanno messi dei paletti; il cane testa i suoi limiti, prende coscienza delle sue capacità e dimensioni, della sua forza, mette alla prova sè stesso e il suo ruolo in famiglia; è una fase che spesso viene sottovalutata, pensando che a un anno il cane è adulto e abbiamo “finito di educarlo”, ma lasciare andare le redini completamente dopo la fase infantile è un errore enorme, che rischia di fare emergere grandi difficoltà relazionali.

Quando, dunque, pensate di prendere un cucciolo (che sia meticcio o di razza, di allevamento o adottato), tenete a mente che dovrete dedicargli molto tempo; il distacco dovrà essere graduale, non si potrà lasciarlo solo da subito; dovremo essere presenti non solo fisicamente (non basta lavorare da casa se mentre lavoriamo non possiamo stargli dietro, per capirci), almeno per i primi 18 mesi. E esserci non basta neanche: dobbiamo sapere come/cosa fare, magari facendoci aiutare da un professionista, perché ricordiamoci sempre che il cucciolo non è un bambino, non basta l’istinto a sapere come crescerlo (ammesso che con i bambini questo sia sufficiente). Si tratta di una specie diversa, con bisogni, motivazioni, modalità comunicative diverse.

Quando si pensa di prendere un cane adulto, le perplessità sono spesso relative al suo pregresso, al fatto che magari ha un passato non facile o addirittura dei traumi. Sappiate però che un cane adulto ha già terminato quelle fasi complesse di infanzia e adolescenza. Alcune caratteristiche caratteriali, nel bene e nel male, saranno fissate. Sarà più facile avere un’idea della sua personalità, delle sue difficoltà. Potremo, se facciamo un’adozione sensata e magari affidandoci a strutture che lavorano seriamente, conoscere il cane prima di capire se siamo compatibili. Certo, come per tutti gli esseri viventi, nel momento in cui vengono spostati dal loro ambiente (anche fosse il canile) e inseriti in un gruppo famigliare diverso, dovranno adattarsi e trovare nuove modalità, quindi nel bene e nel male, un cane non sarà mai identico a come era nella situazione in cui era prima, perché le relazioni e l’ambiente influenzano il comportamento. Ma sarà più facile, scegliendo un cane adulto, prevedere come sarà negli anni successivi, piuttosto che scegliendo un cucciolo.

Inoltre, in canile o nei rifugi non ci sono solo cani traumatizzati o problematici! Ci sono tantissimi cani equilibrati che magari sono stati lasciati perché il proprietario è deceduto o per mille motivi. Forse chi pensa che i cani dei canili siano tutti ingestibili e problematici, non ha mai frequentato i canili. Ho conosciuto tantissimi cani nei canili o a casa dei clienti che provenivano da situazioni varie e sono stati adottati da adulti che sono cani favolosi; in quel caso la famiglia si è risparmiata la fatica che richiede crescere un cucciolo godendosi le meraviglie di un cane già grande!

Altrettanto, sento spesso dire “non lo voglio già adulto altrimenti non si affeziona a me”, ma questa è un’idea completamente insensata: i cani sono in grado di stringere relazioni nuove per tutta la vita; è possibile diventare il punto di riferimento di un cane adulto come lo è per un cucciolo, né più, né meno!

Quindi, non siate egoisti: cercate di fare una scelta quanto meno consapevole, sapendo a cosa andrete incontro, senza farvi fuorviare da idee preconcette errate!

In foto Leo, da due anni a casa con me nel momento in cui scrivo questo articolo, adottato dal canile quando aveva 3 anni e mai potevo fare scelta migliore (non sporcava in casa, sapeva già rimanere a casa da solo, andare al guinzaglio, tornare al richiamo, relazionarsi con altri cani,… insomma, non era mai entrato in una casa, ma sapeva già un sacco di cose della vita di un cane!).

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