“Lo saluto o no?”

“Lo saluto o no?”
questa è una annosa domanda che spesso mi viene rivolta, da umani che non sanno come gestire il distacco dal loro cane quando lo lasciano a casa da solo.
Molti mi dicono che qualcuno ha detto loro, o hanno letto da qualche parte, che assolutamente bisogno ignorare il cane quando si esce di casa o si rientra.

Niente di più sbagliato… e vi spiego perché:
i cani ci osservano molto attentamente, molto più di quanto non facciamo noi con loro. Se lavoriamo da casa, se stiamo facendo le pulizie, se facciamo yoga, se siamo al telefono, se mangiamo, loro ci guardano. Passano quasi tutto il loro tempo da svegli a osservarci e, in quanto acuti osservatori, notano tante piccole cose di cui noi nemmeno ci rendiamo conto. Sanno perfettamente quando ci prepariamo per portarli a spasso ben prima che diciamo “andiamo a fare un giro?” o quando usciamo per andare in ufficio, quando ci prepariamo per andare a letto, così come quando siamo di pessimo umore. Anche se non parlano la nostra lingua ci osservano e a furia di farlo, ci capiscono e ci conoscono.
Se usciamo di casa improvvisamente senza avvertire, si preoccupano come farebbe una mamma con un figlio che senza dire niente prende ed esce. Se torniamo a casa e li ignoriamo, loro che hanno passato le ore in attesa del nostro rientro, si sentiranno frustrati ad essere ignorati, vorranno condividere con noi la gioia del ricongiungimento!

La routine dei nostri cani si basa sulla previsione, su riti più o meno impostati che permettono loro di sapere cosa starà per accadere: questo da loro la sicurezza e il senso di tranquillità che da ciò che non è ignoto, imprevedibile, fuori controllo.

Come per noi, infatti, sapere cosa accadrà, avere un’idea di massima di ciò che ci aspetta, ci rende tranquilli (e ricordate che nei cani, come le persone, l’ansia è un’emozione molto frequente che viene accentuata moltissimo dall’imprevedibilità e il pensiero di non avere tutto sotto controllo).

Se in casa il cane dorme o è distratto o è in un’altra stanza e improvvisamente si accorge che non ci siete più, quello che accade è che non solo possa spaventarsi sul momento, ma in futuro cercherà di capire quali sono i piccoli segnali per sapere quando stiamo uscendo. Se non li trova, tenderà a stare in ansia perenne, sempre standoci sempre attaccato e osservandoci ancora più attentamente, per essere certo che non gli scappiamo da sotto il naso! Molti cani sviluppano disturbi del sonno (non posso dormire perché poi magari mi sveglio e non ci sei più) il che a cascata porta a problemi comportamentali e neurologici anche importanti.

Per quanto spiacevole sia sapere che stiamo uscendo, se noi lo facciamo sapere al cane, avrà una previsione di ciò che accade e, soprattutto, saprà che se non lo avvisiamo può stare tranquillo che noi siamo lì e non spariamo all’improvviso.

Su cani che già mal digeriscono la solitudine, uscire di soppiatto, mentre dormono o comunque improvvisamente, rendendo questo evento assolutamente imprevedibile, ma anche non palese, fa sì che i cani cerchino di appigliarsi a qualcosa per capire e prevedere, anticipando sempre di più la questione e magari iniziando ad andare in ansia appena ci svegliamo sapendo che poi a un certo punto usciremo.

Creare dei rituali, anche molto semplici, è invece sempre un aiuto, dire ad esempio “ciao, io vado” e “ciao, sono tornata” fa sì che il cane sappia che finché non dico quella frase può stare tranquillo e che, solo quando la dico, sto effettivamente uscendo.

Qualcuno potrebbe pensare che la frase possa mandare in agitazione il cane, e questo dipende da come avremo strutturato il processo di distacco per aiutare il cane a stare tranquillo e in relax anche senza di noi, ma questo è un altro tema.

Quel che è certo è che ingannare il cane uscendo di soppiatto, o mentre dorme, o dopo aver lanciato un biscotto in fondo al corridoio per poi uscire mentre è girato, sono tecniche sbagliate, obsolete e soprattutto non solo inefficaci, ma anche dannose e controproducenti.

Per quanto riguarda il rientro a casa, sarebbe davvero un peccato se un cane che passa il mattino aspettando che rientriamo e volesse festeggiare con noi si sentisse invisibile ai nostri occhi, per cui il mio consiglio è di salutare con la frase di rito detta serenamente, senza troppa carica emotiva, in modo da mostrare che è tutto ok, né un dramma né una festa eccitante. Questo, sia in ingresso che in uscita, vale per evitare che il cane, che già carica di emotività quei momenti, non ecceda in questo senso aggiungendo un’aspettativa esplosiva su quei frangenti. Quindi, un po’ come facciamo con i nostri famigliari/fidanzati/mariti/figli, salutiamo sempre, quando si va e quando si torna, con serenità, normalità, gentilezza e senza ansia, paura, tristezza da lasciare nello zaino

Lascia un commento